MIOCCIO MONICA
La luce di un sole nero
Silvia Editrice, 2001


I racconti di Monica Mioccio si snodano in una atmosfera fiabesca e irreale ed evocano mirabilmente la grande letteratura fantastica di Edgar Allan Poe, di Henry James, di Nathaniel Hawthorne. Essi, infatti, squarciano le cupe ali della morte per far emergere dimensioni ultraterrene e per far risaltare spazi sovrumani.
Essi si esprimono in una forma allegorica; alludono invece di rivelare, simboleggiano invece di descrivere, lasciano aperta la possibilità dell’interpretazione senza concludere definitivamente. Mostrano così il doppio ed inquietante volto della realtà che incanta e terrorizza nello stesso tempo, che affascina e spaventa, che seduce e incute panico.
In una realtà unicamente spirituale, in un involucro metafisico, in una cornice surreale si muovono delle figure interiori, sacri scrigni dell’anima, che intessono delle comunicazioni profondamente filosofiche. Così l’essere dialoga con il non essere, il demone con il dio, la materia con lo spirito.
Si può evidenziare l’intelaiatura filosofica che li inquadra, come l’implicito richiamo alla filosofia di Arthur Schopenhauer, di Sören Kierkegaard, di Friedrich Nietzsche, di Jean Paul Sartre e di Martin Heidegger.
D’altra parte, non mancano i riferimenti al teatro, al gioco di finzioni e di ruoli, alla verità mai unica ed esclusiva che caratterizza l’opera teatrale di Luigi Pirandello, come emerge...


Ivo Ricci

ORDINA

CARATTERISTICHE
EDITORIALI:

- Formato 170x240
- 144 pagine a 1 colore
- Brossura filo refe

Euro 15,00